Da un’idea di Manola Maiani supportata dal Lions Club Firenze Poggio Imperiale prende vita un’installazione collettiva con lo scopo di riappropriarci della fiducia, della speranza, del rispetto e della solidarietà, elementi imprescindibili della vita umana ai quali, purtroppo, ci stiamo disabituando.
L’evento vuole portare l’attenzione su di un aspetto che a Firenze è poco proposto: la contemporaneità.
La nostra è una città che col passato è abituata a convivere e che è, anzi, motivo di orgoglio per chi sente il respiro delle gesta che in questa città sono state compiute e di cui sono ben visibili i risultati, eroici, ancora oggi.
Firenze è stata la culla del Rinascimento ma non si è fermata lì, ha camminato con noi ed a noi ha passato tutto quello che ha vissuto: il suo smisurato sapere, la sua innata curiosotà, la passione, sì, la forza, forse un po’ burbera, del fiorentino, ma forse del toscano, che sente di appartenere ad un pezzo di terra fortunato di questo pianeta.
Tutto ciò è stato l’abbrivio per iniziative, quale quella che proponiamo, che non avendo paura del presente, sentono il passato come qualcosa che fa parte di sé ma che non sarà mai limite, barriera, ostacolo. Ecco allora, la volontà di rendere Piazza della Signoria, la piazza del Comune, la piazza del popolo lo scenario perfetto per quella che si immagina essere la risposta ad un mondo in balia degli eventi e del quale si ha sempre più paura, e con esso paura di noi stessi che siamo coloro che quel mondo popolano e che, in parte così lo hanno reso.
Rendere contemporenea una piazza quale quella in questione significa usarla ma non cambiarla, cioè unire quello che c’è adesso con quello che c’è sempre stato. Questo è uno dei messaggi che si vuol dare con questa installazione. Sappiamo che le cose non cambiano in mezz’ora ma crediamo che fermaci a riflettere su ciò che è possibile scegliere sia importante. Ed è proprio durante la performance collettiva che si chiede alla popolazione qualche minuto non solo di riflessione ma anche di fiducia, fiducia nel prossimo, nella persona che ci stà davanti e che non conosciamo ma che può avere la forza di sorreggerci. Infatti, l’installazione in sé non dura che pochi minuti, il tempo intercorso fra la prima e la seconda esplosione nelle Twins Towers 6 anni fa – un suono indicherà l’inizio e la fine della stessa – e sarà appunto la ripetizione silenziosa delle figure che si sorreggono(si veda il MANIFESTO) che darà forma alla piazza e che in sé ha il senso della riconciliazione col mondo, o almeno con la persona accando a noi che non necessariamente deve essere un carnefice o un malvivente ma che molto più verosimilmente è una persona che come molti di noi vorrebbe fidarsi degli altri ma non riesce a farlo. Questo vuol proprio essere un momento d’incontro e di pacificazione degli animi che possa rimane a contr’altare le immagini che hanno fatto il giro del mondo creando incredulo terrore e sconfinata incertezza.
Far partire da Firenze un segnale non solo di solidarietà ma anche di fiducia e rispetto reciproci è qualcosa per cui Manola Maiani si batte da anni e che oggi può veder realizzato anche grazie all’apporto del Lions Club Firenze Poggio Imperiale che ha scelto di unirsi a questo grido di speranza, che ha sposato in pieno l’ideale espresso dal progetto con la sua installazione e che sceglie la pace in ogni senso. E’, infatti, parte del loro volontario operato non soltanto portere aiuto dove e come possibile ma anche sostenere coloro i quali siano in difficoltà; dunque il sostenersi reciprocamente fa parte del dna di questa Associazione diffusa in tutto il mondo, che ha come primo scopo quello di creare e stimolare uno spirito di comprensione fra i popoli.